Nel recente confronto pubblico tra candidati sindaco organizzato dall’Associazione Rivivere Treviso, quando ho affrontato la spinosa questione delle fognature, dopo aver detto che riteniamo necessaria una programmazione del completamento delle fognature, sono stato il solo ad affermare che, in caso di successo elettorale, darei la precedenza ai quartieri altri dal centro. Qualcuno ha avuto da ridire in quanto fuori dal centro le fogne ci sarebbero già. Non commento neanche chi, candidato in liste nostre concorrenti, ha scritto che io avrei affermato che in centro le fogne ci sono: cattive capacità di ascolto o tentativo di mettere in giro notizie false?
L’argomento è molto complesso e va a toccare dei centri di potere di gestione prettamente politica, il che fa ben capire i motivi per i quali si preferisca spesso soprassedere o sorvolare sull’argomento.
Noi non abbiamo alcun interesse di parte o potere da difendere. L’unico nostro interesse è la difesa del bene comune.
Perché cominciare fuori dal centro con le fognature?
Come è noto, la pianificazione dei lavori dipende da un programma pluriennale di AATO (Ambiti Territoriali Omogenei) gestito da ATS (Alto Trevigiano Servizi) e finanziato con le bollette degli utenti. Le notizie più recenti su Treviso sono relative al completamento del tratto di San Pelajo, che avrebbe dovuto essere completato nel 2014, ma che, in realtà è stato ultimato recentemente, per una spesa complessiva di circa 955.000 Euro.
La situazione degli allacciamenti, anche se i dati non vengono facilmente diffusi, riguarda al massimo il 30% dei trevigiani, più o meno 25.000 cittadini su un totale complessivo di circa 85.000.
Se a questi 85.000 sottraiamo i 25.000 che già possono usufruire del servizio e i circa 5.000 residenti del centro, il risultato è 55.000, corrispondente al numero di cittadini di Treviso che, ad oggi, non godono del servizio fognario.
Di fronte a simili numeri è ovvio che sia necessario partire dalla periferia. Nessuna volontà di punire i “privilegiati” abitanti del centro quindi, come vorrebbero sottintendere i sostenitori dei nostri avversari politici, solo ed esclusivamente un’azione di buon senso, ispirata dalla diligenza del buon padre di famiglia. Partendo da fuori del centro avremmo 10 volte in più il numero di abitanti allacciati, con un quantitativo di 10 volte in più di acque reflue depurate.
Si aggiunga poi che i lavori in centro sono per ovvie ragioni più complicati, costosi e lunghi.
Non è un controsenso che il quartiere di Sant’Antonino, dove è presente il depuratore, non sia allacciato alla fognatura pubblica?
Continuate a farci arrivare le vostre proposte e i vostri suggerimenti!
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articolo curato da: Domenico Losappio
scrivi a Domenico : losappio@movimento5stelletreviso.it
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