La nostra battaglia contro il MES Cina
MES CINA da Bruxelles, se la Cina sarà riconosciuta come economia di mercato, cadranno automaticamente tutti i dazi antidumping. (scheda di approfondimento)
Sarà la fine per le PMI europee con una perdita stimata di 3 milioni di posti di lavoro in tutta Europa, 400 mila solo in Italia.
La Commissione europea non può arrogarsi il diritto di decidere senza tenere in considerazione la volontà dei rappresentanti di 500 milioni di cittadini europei.
Per questo il M5S-Europa ha lanciato una contro-consultazione pubblica per raccogliere il volere dei cittadini.
Grazie all’iniziativa del portavoce David Borrelli, siamo riusciti a riunire attorno allo stesso tavolo 90 parlamentari europei che hanno aderito all’Intergruppo Mes Cina, e la prima iniziativa di questo gruppo è stato il lancio di un sito web: www.meschinawhynot.eu, una contro consultazione democratica e imparziale sulla Cina.
La battaglia per il No Mes Cina è appena iniziata e vede il Movimento 5 Stelle in prima fila.
La creazione del gruppo di interesse al Parlamento europeo, la presentazione della contro-consultazione pubblica e il tour #NoMesCina in tutta Italia sono fatti che dimostrano l’impegno FORTE dei portavoce nel difendere l’economia europea e, in particolare, su quella italiana.
comunicato stampa M5S-Europa:
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che frena sulla concessione dello status di economia di mercato alla Cina, una decisione che l’Europa dovrà prendere entro la fine dell’anno.
“La Commissione europea, adesso, nel fare la sua proposta al Consiglio europeo non potrà far finta di niente.
Bisogna vincere anche la partita di ritorno per portare a casa questa importante vittoria per il futuro delle imprese europee”, ha dichiarato David Borrelli, eurodeputato del Movimento 5 Stelle e co-presidente del gruppo EFDD.
“Nel disinteresse generale siamo stati i primi a sollevare il problema, abbiamo trascinato il Parlamento europeo.
Il Movimento 5 Stelle è stato al fianco di imprenditori e lavoratori quando lo scorso 15 febbraio erano scesi in piazza a Bruxelles, è stato promotore di un gruppo di interesse che ha coinvolto ben 69 parlamentari europei, ha organizzato una contro-consultazione pubblica per ascoltare davvero la voce di tutti i cittadini e, infine, ha girato tutta l’Italia – e continueranno a farlo nei prossimi giorni – con una campagna informativa sui rischi di questa concessione”, ha continuato Borrelli.
La risoluzione approvata dal Parlamento europeo ha il grande merito di riconoscere nero su bianco che “la Cina non soddisfa i cinque criteri richiesti per essere definita una economia di mercato”.
Tuttavia, resta una ambiguità che un emendamento del Movimento 5 Stelle voleva togliere del tutto.
Non è scritto a chiare lettere che l’Unione europea non deve riconoscere alla Cina lo status di mercato.
“Per questo il Movimento 5 Stelle oggi festeggia ma dalle prossime ore denuncerà ogni futura trappola che possa annacquare questa prima vittoria di cittadini e imprese”, ha concluso David Borrelli.
Rassegna stampa raccolta sul tema:
articolo1, gli eurodeputati lanciano la sfida all’esecutivo Ue – sole24ore-
articolo2, la Cina prepara l’assalto finale all’industria europea -il fatto quotidiano-
articolo3, decisione sullo status della Cina -il manifesto-
articolo4, la Ue prende tempo sulla Cina -milano finanza-
Partecipate anche voi al sondaggio sul sito web: www.meschinawhynot.eu