Fiera, un cuore antico con lo sguardo verso il futuro.
Molti residenti del quartiere hanno fatto visita, sabato scorso, al banchetto dei GrilliTreviso.
Sabato 25 marzo il tour dei quartieri dei GrilliTreviso – attivisti del MoVimento 5 Stelle Treviso ha fatto tappa (la quarta) a Fiera, uno dei quartieri più storici di Treviso.
Il confronto con i residenti ha preso una piega inaspettata: oltre alle segnalazioni per il miglioramento del quartiere e alle riflessioni sulle future prospettive di sviluppo per Fiera, i cittadini ci hanno anche intrattenuto con testimonianze e racconti relativi alla vita di Fiera degli ultimi cinquant’anni: come si viveva, i rapporti tra le persone, la vita di quartiere, lo storico legame con la parrocchia, eventi passati.
Abbiamo avuto conferma che il quartiere di Fiera va oltre il limite amministrativo, è animato da uno spirito comune: chi è di Fiera, sa di essere di Fiera! Uno sguardo verso il futuro con un cuore ancorato al passato.
Le segnalazioni per il futuro di Fiera sono state molte. Le abbiamo raccolte tutte e possiamo riassumere in tre punti le tematiche principali: Prato di Fiera, integrazione, manutenzione di quartiere.
Il Prato di Fiera è un luogo storico del quartiere, la cui memoria si perde nel lontano X secolo (diploma di Berengario). Nel tempo si sono susseguiti diversi progetti di rivitalizzazione e rigenerazione per quest’area, ma gli abitanti non vogliono che ne venga stravolto lo spirito. Un’eventuale operazione di rigenerazione dovrebbe contemperare tre esigenze: il rispetto della funzione di “prato”, le esigenze legate al collegamento con l’ospedale, un nuovo concetto di attrattività in armonia con la sostenibilità del luogo.
Scendendo nel concreto gli abitanti hanno le idee chiare:
- riportare il Prato di Fiera ad essere un prato in senso letterale: un prato coltivato ad erba (no alberi o boschetti), un prato dove possano correre e giocare i bambini, passeggiare e fare esercizio fisico gli adulti;
- installare solo strutture rimovibili: panchine, gazebo, attrezzature per esercizi fisici;
- necessità di un piccolo parcheggio davanti all’asilo vecchio, non di più;
- trasformare l’ex centro Enel in un parcheggio funzionale al collegamento con l’ospedale (non più parcheggio selvaggio sul Prato della Fiera);
- se tecnicamente possibile, trasformare l’incrocio di Fiera in una rotonda;
- Fiere di San Luca più in linea con la sostenibilità del luogo: meno mega giostre, più stand e mercatini, soprattutto di qualità alimentare e merceologica (organizzare un vero mercato europeo sul prato della Fiera?).
Integrazione. Fiera si sta popolando sempre più di stranieri di varie nazionalità. Parlare, conoscersi e capirsi diventa di fondamentale importanza per scongiurare il rischio che si formino comunità chiuse all’interno dello stesso quartiere con le relative tensioni che si sviluppano nei contesti sociali poco omogenei. Su questo molto farà la scuola, che in una decina d’anni abbatterà ogni barriera tra i ragazzi, ma è bene vi siano anche delle iniziative di aggregazione. Tali iniziative dovrebbero essere leggere, non impegnative e di interesse generale, in modo che siano occasione per incontrarsi e fare quattro chiacchere anche con chi arriva da altri paesi (piccoli corsi gratuiti, seminari informativi, piccole rappresentazioni teatrali, piccoli tornei). Niente comunità chiuse! Chi abita a Fiera, di qualsiasi nazionalità sia, deve essere prima di tutto “uno di Fiera”, far parte di una comunità, conoscerne le regole e prendersi cura del quartiere … come tutti.
Infine una serie di segnalazioni che riguardano la messa in sicurezza e la manutenzione del quartiere:
- assenza, in alcune zone, delle fognature;
- necessità di mettere in sicurezza il sottopassaggio di Viale IV Novembre per pedoni e ciclisti;
- sovrappopolazione di nutrie;
- necessità, per la sicurezza stradale, di rendere a senso unico via Pomponio Amalteo;
- lampione pericoloso in via Umberto Saba da spostare a ridosso della siepe: ostruisce il passaggio a maestre e bambini obbligandoli a spostarsi verso la strada;
- necessità di un intervento sul faro del campo da calcio che punta verso i palazzoni Gescal;
- questione “Scalo Motta”: continuo via vai di camion di grosse dimensioni che attraversano il centro abitato.
Un pensiero particolare è stato poi rivolto a don Giovanni Foschini, parroco di Fiera per 37 anni, morto nel 2015. Una vita dedicata al quartiere e alle persone bisognose. Solo chi ha abitato a Fiera negli ultimi cinquant’anni sa quanto ha dato alla comunità. Ci è stato chiesto di interessarci alla possibilità di dedicare una via di Fiera in sua memoria.
Anche a Fiera, come negli altri quartieri, l’impressione è stata abbastanza chiara: i residenti mal digeriscono le decisioni calate dall’alto; è quindi necessaria la condivisione con i cittadini prima di qualsiasi iniziativa.
È stata una mattinata positiva e costruttiva, di intenso confronto con i cittadini. Ringraziamo il quartiere per l’accoglienza e le segnalazioni.
comunicato stampa inviato a media e giornali il 27/03/2017
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