Gli investimenti in infrastrutture quando li facciamo?
Gli abitanti di Treviso e Provincia, in questi anni, sono stati spettatori dell’evoluzione tecnologica e delle necessarie migliorie dei servizi di base, a quando i grandi investimenti?
La lungimiranza e il desiderio di lasciare il segno, hanno spinto i vertici politici ad imbastire il progetto di unificazione delle aziende del Trasporto Pubblico Locale.
Il progetto ha visto l’accorpamento delle quattro aziende di trasporto pubblico con l’intento di snellire le amministrazioni, di ridurre i costi e di facilitare l’accesso al servizio pubblico. Un occhio di riguardo, insomma, alle casse di Provincia e Comuni e uno alle esigenze dei cittadini.
Ma nell’attesa di godere i frutti di un progetto tanto ambizioso, i vertici aziendali si trovano a fare i conti con le problematiche del biglietto unico, dell’evasione, del riordino delle linee in concessione e, non ultimo, del’ omogeneizzazione dei contratti aziendali che hanno creato non poche preoccupazioni a molte delle 600 famiglie coinvolte dalla fusione.
La complessità delle operazioni deve essere vista in un’ottica di globalizzazione e di adeguamento dei servizi allo standard europeo, tali da permettere una corretta competizione fra la nuova azienda locale e i colossi di Francia, Germania e Inghilterra che da anni sono esempio di efficienza dei servizi e contenimento dei costi. Se per il contenimento dei costi siamo quasi in dirittura d’arrivo (stando ai proclami), diversa cosa è l’efficienza del servizio poiché ad oggi si continuano a utilizzare linee e orari vecchi di 40 anni, e che non sempre tengono conto delle reali esigenze del’ utenza.
Infatti, la Politica non ha ancora avviato progetti mirati alla costituzione di corsie preferenziali e/o semafori intelligenti in grado di ridurre (veramente) costi e tempi di percorrenza, incentivando l’uso del trasporto pubblico. Prassi consolidata in tutte le altre realtà europee. Questo sarebbe un salto in avanti che porterebbe reali e immediati benefici al’utenza e, più in generale, a tutti i cittadini. Perché riduzione dei costi significa anche riduzione delle imposte locali o riutilizzo delle risorse in altre aree o progetti di pubblico interesse.