Tra le molte proposte dei residenti un piccolo sottopasso per bici e pedoni
Sabato 29 aprile il nostro tour ha visto protagonista della sua nona tappa il quartiere di Sant’Angelo e Santa Maria del Sile; quasi 5.000 residenti che abitano a sudovest di Treviso.
Così vicini, così lontani. Ore 9.00, si arriva, si posiziona il gazebo, due chiacchere con i primi residenti e subito ci si rende conto di una questione generale: Sant’Angelo dovrebbe essere, per vicinanza geografica, un quartiere comodo al centro di Treviso, da raggiungere in pochi minuti. In realtà non è così! Tra Sant’Angelo e il centro di Treviso c’è una barriera: la ferrovia e in particolare il passaggio a livello di viale dei Cacciatori. Quello è il tratto di ferrovia che porta verso Castelfranco e Montebelluna; abbiamo contato il passaggio di almeno 115 treni al giorno in entrata e uscita da Treviso. Si può ben capire quante volte resti chiuso quel passaggio a livello e come il collegamento con il centro di Treviso venga continuamente interrotto nel corso della giornata.
La prima proposta che ci è pervenuta è stata quella della costruzione di un sottopassaggio, progetto che più volte, in passato, è stato preso in considerazione; soluzione che, tuttavia, presenterebbe un notevole impatto urbanistico, difficoltà tecniche, costi e tempi considerevoli. In considerazione di tali aspetti negativi è emersa anche un’altra proposta: un piccolo sottopasso per biciclette e pedoni, sul modello di quello che collega il quartiere San Giuseppe con il centro città. Pur non essendo ingegneri, infatti, sia noi che i residenti ci rendiamo conto che per costruire un sottopassaggio sul modello di via Sarpi bisogna scendere in profondità, renderlo resistente alle infiltrazioni e alle vibrazioni, modificare pesantemente e in maniera strutturale la viabilità 100 metri prima e 100 metri dopo il sottopassaggio, il tutto con tempi e costi rilevanti. Un piccolo sottopasso per bici e pedoni, ovviamente messo in sicurezza da videosorveglianza in entrata e uscita, non necessita di pesanti interventi strutturali, ha costi contenuti e si può fare subito.
Se Sant’Angelo è un quartiere in ostaggio di un passaggio a livello, un sottopasso per bici e pedoni può liberarne molti e, allo stesso tempo, favorire la mobilità in bicicletta. Ci siamo permessi di esporre per primo questo punto perché lo abbiamo ritenuto di importanza urbanistica e strategica fondamentale per il quartiere. Tuttavia, i residenti ci hanno fatto molte altre segnalazioni. Eccole di seguito.
Sviluppo e manutenzione della viabilità ciclopedonale. Sempre più residenti stanno sviluppando il gusto per la mobilità dolce (a piedi o in bicicletta) e, di conseguenza, sempre più si rendono conto delle criticità esistenti e delle operazioni che bisognerebbe intraprendere per rendere più agevole e sicura tale modalità di spostamento.
Manutenzione dei marciapiedi viale Cacciatori in prossimità del passaggio a livello; sono dissestati e a fatica riescono a passare mamme con carrozzine e disabili.
Migliorare sicurezza ciclopedonale di via Plinio il Vecchio e via Pastrengo.
Attraversamento pedonale nelle vicinanze della scuola Mantegna: prevedere del personale di sorveglianza, magari anche volontario, negli orari 7.50-8.10 e 13.50-14.10.
Rinfrescare e rendere più visibile la segnaletica orizzontale all’incrocio tra via Sarpi e Strada Ghirada in modo che sia chiaro il sistema delle precedenze.
Via Ottavi. Il ponte, il traffico e l’incrocio. Un focus particolare merita Ponte Ottavi, già oggetto di segnalazioni per la sicurezza ciclopedonale. Si tratta di una costruzione datata e obsoleta priva di una passerella ciclopedonale, della realizzazione della quale molti cittadini ci hanno segnalato la necessità. L’incrocio con via Benzi, posto in curva, è molto pericoloso in entrambi i sensi di marcia per la scarsa visibilità; esso rallenta molto il traffico in via Ottavi con conseguenti incolonnamenti sul ponte. Prima di quest’ultimo vi è l’intersezione di via Plinio il Vecchio che porta al ponte il traffico proveniente da est e diretto verso nord. In senso contrario via Ottavi incrocia con via Sant’Angelo provocando anche in senso sud, negli orari di intenso traffico, lunghe code con conseguente disagio per chi la percorre.
La nostra proposta – che sottoporremo ai cittadini – è questa: nell’incrocio tra via Ottavi e via Benzi, dare la precedenza a via Ottavi, fermando il traffico, notevolmente inferiore, proveniente dalla parte destra di via Benzi: così facendo renderemmo il traffico più scorrevole con conseguente eliminazione delle code. Nell’incrocio con via Sant’Angelo proponiamo la realizzazione di una rotonda in modo da far defluire il traffico molto più velocemente.
Gestione e riqualificazione del verde pubblico. Molti residenti ci hanno segnalato situazioni di degrado ambientale, scarsa manutenzione del verde pubblico, casi di abbandono di rifiuti, mancanza di cestini nei parchi.
Manutenzione ordinaria e straordinaria di parco Ducale, spesso inagibile per il mancato sfalcio dell’erba. Prevedere una videosorveglianza soprattutto nell’area giochi e una cartellonistica che precisi che gli escrementi dei cani vanno raccolti, a tale scopo sarebbe utile prevedere appositi cestini. Aumentare anche il numero degli altri cestini e il loro svuotamento.
Valorizzazione di Villa Letizia.
Accumulo costante di sacchi di immondizia in viale dei Cacciatori davanti a “Tonino Pizza”. Nello stesso viale sarebbe inoltre necessario posizionare qualche cestino per i rifiuti in più.
Mancanza di cestini, segnalazioni di abbandono rifiuti e panchina divelta nelle vicinanze del supermercato “Visotto”.
Accattonaggio e vagabondaggio. Casi di vagabondaggio e accattonaggio davanti agli esercizi commerciali. Alcuni residenti hanno visto gli accattoni litigare tra loro per la zona. Il sospetto è che vi sia un sistema organizzato di accattonaggio.
Vicinanze dell’aeroporto: inquinamento acustico. In strada Sant’Angelo, nelle vicinanze della pista di rullaggio del vicino aeroporto, l’impatto ambientale e acustico è troppo elevato per i residenti. Tra l’aeroporto e il centro residenziale dovrebbero essere previsti dei terrapieni con piantumazione per smorzare il rumore. Inoltre bisognerebbe rispettare il limite di 16.000 voli l’anno. Nel progetto di riqualificazione dell’aeroporto bisognerebbe dare innanzitutto precedenza a questo aspetto; nella percezione dei residenti, invece, tale aspetto non rientrerebbe fra le priorità delle autorità di competenza.
Uscita chiesa di Sant’Angelo – via Papa Leone III. Il progetto dell’attuale amministrazione di porre un semaforo all’uscita della chiesa di Sant’Angelo (via Papa Leone III) e strada Sant’Angelo è apprezzabile nelle intenzioni ma rischia di incidere poco sulla sicurezza. La proposta emersa sabato è invece quella di rallentare il traffico con dei rallentatori di asfalto alti 7-10 cm e lunghi circa 10 metri in base, con restringimento della carreggiata in corrispondenza degli stessi; questo metterebbe in sicurezza i punti critici della città con costi modesti per i cittadini.
Uscita tangenziale Canizzano – Sant’Angelo. La percezione è che si sia creata un’uscita dalla tangenziale senza prevedere dove sarebbe finito il traffico di tale svincolo. Lo dimostrano le code e il traffico che si sviluppa in via Cornelio Graziano nell’ora di punta; è una via molto stretta che passa attraverso una zona residenziale e una scuola per immettersi in un incrocio pericolosissimo.
Una delle proposte avanzate è quella di far defluire il traffico in uscita dalla tangenziale attraverso il percorso via Brunelleschi, via Sansovino, via Michelangelo e via Col di Lana per sbucare quindi in via Sant’Angelo.
Sottopassaggio via Sarpi. Abbiamo tenuto per ultimo questo argomento perché ormai non fa più notizia: i commenti dei residenti su tale opera si sprecano per tutte le volte che è balzata agli onori della cronaca e alla pubblica evidenza. Nato sotto l’amministrazione leghista, non ha mai funzionato bene, è costato svariati milioni di euro e alti sono stati anche i successivi costi di manutenzione e messa in sicurezza.
Nell’ottica di una riqualificazione del sottopasso, secondo alcuni residenti sarebbe gradevole replicare l’iniziativa del sottopasso dei “Quattro Cantoni” di Mestre, in cui sono stati coinvolti ragazzi dei licei e istituti artistici per la decorazione dello stesso con murales artistici.
Nella mattinata c’è stata anche una simpatica e gradevolissima sorpresa; due giovani ultrasettantenni, marito e moglie, dopo aver parlato con noi per un’ora del quartiere, ci hanno portato panini con mortadella in abbondanza con una bottiglia di acqua e una di vino. La sorpresa, vista l’ora, è stata gradevolissima.
Ringraziamo il quartiere e le persone intervenute per l’accoglienza, le segnalazioni e le proposte.
articolo curato dagli attivisti: Domenico Losappio, Michele Schiavinato, Giuliano Guidotto
comunicato stampa inviato a media e giornali il 03/05/2017
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Sono passato a trovarvi al banchetto durante la giornata di sabato. Tengo a precisare che da nuovo residente avevo anche fatto presente il problema del passaggio a livello di Viale Cacciatori del Sile all’amministrazione attuale ed al Gazzettino, con una lettera che mi è stata prontamente pubblicata qualche giorno dopo e dove dimostravo che per raggiungere il centro di Treviso, per evitare soli 30 metri di sedime ferroviario, si era costretti ad un percorso di quasi 2 chilometri passando per il sottopasso di Via Sarpi. Il problema del passaggio a livello di Via Cacciatori del Sile tra l’altro deriva dal fatto che su quella linea non solo viene coinvogliato il traffico da e verso Montebelluna ma anche e sopratutto quello diretto verso Padova e Milano/Torino con un interscambio presente più ad ovest nel percorso. Ciò – sopratutto con l’aumento del traffico merci da e per i paese dell’Est – causa il passaggio di numerosissimi e lunghissimi convogli merci e passeggeri che possono raggiungere praticamente tutta Europa. I tempi di attesa sono paurosi. Su 1 ora di tempo circa 40 minuti vedono le sbarre sempre chiuse.
Confermo inoltre che il degrado urbano del quartiere è sostanziale. L’erba delle aiuole è altissima, quasi mai curata e rifiuti di ogni genere vengono abbandonati ovunque tra la nuova palestra McFit e l’uscita/ingresso della tangenziale. Alcune delle stesse aree sono prese d’asssalto da gruppi di stranieri come luoghi di ritrovo per spaccio e all’interno della quali l’abbandono di rifiuti è cosa di tutti i giorni. La cosa è stata più volte segnalata a Contarina senza nessun cambiamento. Confermo quindi che il quartiere, pur essendo geograficamente vicino al centro, è in modo sostanziale molto molto lontano da quel modo di gestire il territorio pubblico che l’attuale amminsitrazione ci ha abituato per il centro storico, rendendolo vera bomboniera radical chic della Marca Trevigiana.
grazie Giovanni per la tua condivisione e partecipazione, faremo il possibile per portare a vanti tutte le istanze raccolte. Oggi Tribuna e OggiTreviso hanno dato risalto a questa notizia.
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