Il latte nell’alimentazione al giorno d’oggi
Il latte vaccino, cioè di vacca, è da sempre raccomandato da medici e nutrizionisti per aumentare il calcio, e quindi per mantenere la struttura ossea forte e in salute. Ma è proprio così? Secondo gli studi ufficiali: no!
Una nuova ricerca (e non certo l’unica) questa volta svedese, dell’Università di Uppsala, e pubblicata su uno dei giornali scientifici più importanti del mondo, il British Medical Journal, indicherebbe che le cose sono un po’ diverse da come ce le raccontano…
Bere latte fa bene? Nello studio hanno monitorato 61.000 donne e 45.000 uomini per ben 20 anni.
Alla fine hanno scoperto che non vi è stata alcuna riduzione delle fratture per coloro che hanno consumato latte nella loro vita. Anzi, nelle donne il consumo dell’alimento è stato associato ad una maggiore probabilità di subire una frattura. Quelli che hanno bevuto tre bicchieri o più al giorno (680ml) avevano il doppio delle probabilità di morire presto rispetto a chi ne ha consumato meno di uno.
Il professor Karl Michaelsson, autore principale dello studio, ci spiega che:
“I nostri risultati possono mettere in dubbio la validità delle raccomandazioni su un consumo elevato di quantità di latte per prevenire le fratture da fragilità. Un maggior consumo di latte nelle donne e uomini non è accompagnato da un minor rischio di frattura. Invece può essere associato ad un più alto tasso di morte“.
Come detto, questa non è una novità e le motivazioni sono diversificate. Da una parte l’elevato contenuto dello zucchero del latte, il lattosio, crea un ambiente acido poiché a livello intestinale si trasforma in acido lattico in grado di aumentare l’acidificazione e quindi le infiammazione e lo stress ossidativo.
Il latte di altri mammiferi è un alimento altamente indigeribile per il nostro organismo in quanto, dopo il periodo dell’allattamento al seno, sempre più spesso non sono più presenti due enzimi importanti come la rennina e la lattasi. Senza questi enzimi le proteine e gli zuccheri del latte non sono correttamente digeribili creando non pochi problemi all’organismo. Lo studio è stato pubblicato sul British Medical Journal. >> [Marcello Pamio]
Marcello Pamio sarà ospite il 29 Gennaio ad una serata organizzata a Silea (TV) dal MeetUp Treviso, per affrontare il tema della crisi alimentare moderna che stiamo vivendo. Sappiamo che buona parte di quel che troviamo nei supermercati, e mettiamo nelle dispense delle nostre cucine, non ci fa bene o quanto meno possiamo esser certi che c’è ben poco di naturale (latte vaccino, farine raffinate, carne, zucchero, sale, bibite, ecc. ecc.), ma al tempo stesso, oramai, siamo talmente manipolati nelle nostre scelte che non siamo in grado di farne a meno e siamo arrivati al punto di non saper più fare rinunce.
Viviamo una sorta di compiacente assuefazione autoindotta, un po’ perché i cambiamenti sono sempre così terribilmente pesanti da affrontare e da accettare, e un po’ perché non ci piace che vengano a dirci che le nostre abitudini sono sbagliate e addirittura dannose!
Speriamo nella vostra numerosa presenza il 29 Gennaio, perché le domande in questi casi fioccano fluenti, ci si divide tra chi è convinto consumatore di carne e chi di verdure, chi ritiene le proteine animali indispensabili e chi no, chi guarda al cibo con intenti salutistici, chi alla macrobiotica, chi al crudismo, chi predilige la visione etica, e chi affronta l’alimentazione dal punto di vista dell’inquinamento e dell’impatto ambientale che questa enorme industria genera.
Non sappiamo chi ha ragione, proprio per questo lo spirito della serata sarà di informare, di fornirvi spunti di riflessione ulteriori, un punto di vista “fuori dal coro”, per potervi dare la possibilità di fare delle scelte consapevoli, anche e soprattutto perché le tendenze di acquisto dei consumatori sono più influenti e provocano cambiamenti su questo pianeta con molto più vigore rispetto alle decisioni di chi ci governa.
D’altronde dobbiamo pur mangiare, no? Voi che dite? O meglio, venite a dircelo il 29 Gennaio a Silea. Vi aspettiamo!