“etichetta ecologica” il settore pubblico è il principale strumento di promozione dell’economia verde e circolare.
Trasporti, edilizia, mense, giusto per citare qualche comparto: il Green Public Procurement può trasformarsi in un volano importante di espansione per tutto un mercato e una produzione all’insegna del rispetto ambientale.
La cosiddetta “PA green” non è un vezzo modaiolo, ma una necessità improrogabile per accompagnare e sostenere la conversione dell’intero Paese.
Anche le imprese cui si affidano opere e servizi pubblici devono avere una “etichetta ecologica” e rispettare criteri sempre più stringenti di sostenibilità green e di responsabilità sociale di impresa. Le norme offrono la possibilità di controllare se nelle filiere di produzione vengono, ad esempio, riconosciuti i diritti dei lavoratori; sostenibilità ambientale e sociale, appunto, devono camminare insieme.
cit. ( Ministro della Pubblica Amministrazione )
A nostro avviso Treviso e il suo sistema idrico-fognario potrebbero divenire campo sperimentale di buone pratiche green.
Sappiamo che la salute dei nostri corsi d’acqua non è ottimale, ce lo dicono la proliferazione di specifiche varietà di vegetazione acquatica ed il cambio di fauna, sappiamo anche che il progetto di avere una rete fognaria completa è impostato a lungo termine.
Con questi presupposti, a costo zero, chiediamo al Comune da domani di imporre tutti gli appalti pubblici d’acquisto di prodotti per la pulizia certificati green o meglio ancora arricchiti da microrganismi, in genere tutti quei prodotti di igene e pulizia che finiscono negli scarichi diretti alle fogne o alle vasche imhoff.
Il Comune si faccia promotore di queste buone pratiche in tutti gli edifici pubblici e lo imponga alle ditte che concorrono agli appalti.
A seguire si potranno anche fare opere di sensibilizzazione ai cittadini, nel centro e nei quartieri, magari anche con incentivi per prodotti alla spina nelle piccole botteghe di quartiere.