Soluzione smog? Campagna informativa e Green Business
Asma, bronchiti, enfisemi, bruciore agli occhi, infiammazione della gola, eventi allergici, irritazioni, tumori …. e poi ancora: benzopirene, ozono, PM10, PM2.5, idrocarburi policiclici aromatici, solfati, nitrati. Questi due gruppi di parole hanno in comune un tema: l’aria che abbiamo respirato nel 2015 … e che ci auguriamo di non dover respirare nei prossimi anni.
Se prendiamo a riferimento i valori del PM10 (fonte Arpa veneto), quest’anno i limiti di legge nella provincia di Treviso sono stati superati per 87 giornate contro le 58 dell’anno precedente; limiti di legge (50 microgrammi al metro cubo al giorno) che comunque non vanno certo ad individuare “aria di montagna” ma il minimo sindacale per considerare l’aria “respirabile”. Un bello stress per i nostri polmoni, che per procuraci l’ossigeno devono filtrare dai 5.000 ai 10.000 metri cubi d’aria l’anno.
Non abbiamo un cielo infinito sopra di noi, non per quanto riguarda gli agenti inquinanti che, in assenza di eventi atmosferici, rimangono ad un’altezza di 200-300 metri dal suolo. La pianura Padana può quindi essere considerata una grande “serra”, una grande stanza, dentro la quale accendiamo le nostre automobili e le nostre caldaie, per non parlare delle emissioni industriali. In queste condizioni non possiamo avere grandi aspettative di salute.
Siamo quindi giunti al momento delle responsabilità, responsabilità nei confronti delle generazioni che verranno e che già da oggi manifestano i primi sintomi. Secondo il rapporto annuale Istat “le dimensioni della salute in Italia” per i bambini veneti dai 0 ai 14 anni “le malattie allergiche, inclusa l’asma allergica, rappresentano le patologie croniche più frequenti (10,7 per cento). Cefalea ed emicrania ricorrente, bronchite ed enfisema polmonare e celiachia completano il quadro delle malattie croniche più frequenti.”
Che fare allora? Tra tutte le azioni che la Regione assieme ai Comuni dovrebbero intraprendere da subito ci dovrebbe sicuramente essere quella di “spingere la domanda per condizionare l’offerta”.
Un’aggressiva campagna informativa e promozionale rivolta ai cittadini/consumatori per informarli correttamente delle condizioni ambientali, dei rischi per la salute e dei prodotti e delle soluzioni “salute compatibili”. Stiamo parlando di auto elettriche, ibride, a metano, scooter elettrici, cappotti per edilizia, impianti fotovoltaici, impianti termo solari integrati al sistema di riscaldamento ecc. I prodotti sul mercato certo non mancano; anzi il “green business” potrebbe essere la nuova frontiera per salvare la salute dei cittadini, il sistema imprenditoriale e quello occupazionale del Veneto.
Si potrebbe cominciare con delle brochure o libretti informativi inviati ad ogni cittadino, lezioni nelle scuole con consegna di materiale didattico che poi anche le famiglie potrebbero visionare, rappresentazioni teatrali per scuole e famiglie (vedi il successo e il gradimento di “tutto ciò che sto per dirvi è falso”), promozione via radio, attraverso le reti televisive locali e social net work. Insomma una campagna informativa da costo accettabile ma molto aggressiva.
Una volta sensibilizzati i cittadini, le realtà produttive e distributive saranno più che disponibili a venire incontro alle nuove esigenze dei consumatori segnando così l’inizio di una nuova era per la salute nostra e delle generazioni che verranno.