No alla rimozione delle panchine, sì a iniziative per animare le piazze del centro e al wi-fi gratuito.
È ufficiale: Treviso è tornata ai tristi tempi bui gentiliniani. Non c’è altra conclusione dopo la notizia della definitiva rimozione delle panchine dalla piazza pedonale del Quartiere latino, nel pieno centro di Treviso.
Altro che città inclusiva: si fanno e rifanno piazze, ma poi non si fa nulla per renderle vive. Le si abbandona, con l’ovvia conseguenza che queste diventano regno delle cosiddette baby gang. Una decisione, quella relativa alle panchine, che arriva dopo altre dirette proprio nel senso di una chiusura, certamente non nella direzione della trasformazione dei luoghi del centro in punti di socializzazione, di ritrovo, di vita. Basti ricordare il divieto di “giochi molesti” (tramite cartelli prima installati poi, tardivamente, coperti) in un paio di piazze del centro oppure allo spegnimento del wi-fi in alcuni dei luoghi principali del centro città proposti nei mesi scorsi dalla giunta Manildo. Troppo difficile, evidentemente, immaginare soluzioni per affrontare i problemi con buon senso.
Che nelle piazze Santa Maria dei Battuti e del Quartiere latino ci siano problemi legati alla presenza di giovani che non rispettano le più ovvie norme della convivenza è un dato di fatto. Come tuttavia riportano i giornali odierni, e come tutti sanno, le suddette piazze sono teatro di scorribande in skateboard e bicicletta: cosa c’entrano dunque le panchine? La loro rimozione impedirà ai giovani di correre in bici o su altro mezzo? Ovviamente no!
Servono maggiori controlli, anche tramite videosorveglianza, ma l’unico modo per affrontare davvero la situazione è animare quelle piazze con un calendario fitto di iniziative di vario genere: visto che il problema è rappresentato da ragazzi che spesso oltrepassano, con i loro comportamenti, i limiti del comportamento civile, sarebbe opportuno avviare un dialogo con le scuole cittadine e promuovere progetti educativi e iniziative che abbiano come oggetto il senso civico, il rispetto della propria città, che sfocino in attività nelle piazze stesse.
Siamo sicuri che, senza le panchine, quei ragazzi non si sposteranno in altri luoghi della città? E cosa faremo allora? Toglieremo una a una tutte le panchine della città? Oppure si spera che scompaiano nel nulla i ragazzi? Qualcuno si è chiesto cosa offre la città – e il centro in particolare – ai giovani? Perché la sensazione chiara è che manchino luoghi di aggregazione per i giovani, manifestazioni per i giovani, attività che rispondano a un palese disagio di una larga parte della cittadinanza più giovane. Sul tema noi siamo intervenuti già altre volte, sottolineando sempre come aggregazione, vitalità, spazi positivi per tutte le fasce d’età siano necessità non rinviabili di Treviso!
La nostra idea di città va nel senso di un’apertura nel senso più largo del termine. Pensiamo che sia necessario spingere per rendere il centro un luogo vivo, per tutti. Un luogo che tutti debbano essere invogliati a frequentare, ovviamente nel rispetto delle norme e delle leggi. Vogliamo (almeno a parole) diventare una città turistica e poi è tutto un fiorire di divieti e di rimozione di panchine? Se noi vinceremo le elezioni punteremo a una città davvero inclusiva e aperta.
In tal senso, penseremo a sfruttare le nuove tecnologie, in particolare a un’estensione della copertura del wi-fi gratuito a tutte le aree della città, come avviene nelle città a vocazione turistica che vogliono offrire un servizio ai cittadini e ai turisti. A tale scopo non ci faremo sfuggire occasioni preziose come quella che ci comunica il nostro eurodeputato David Borrelli, ovvero il bando di prossima pubblicazione, promosso dalla Commissione Europea, che prevede la diffusione in tutta Europa di connessioni internet wi-fi libere e gratuite nei luoghi pubblici, come musei, piazze, biblioteche, parchi, ospedali. L’UE ha stanziato per questo progetto 120 milioni di euro che saranno distribuiti tramite buoni, entro il 2020, agli enti pubblici locali che ne faranno richiesta (comuni e gruppi di comuni) e che intendono estendere la copertura Wi-fi alle zone dove ancora non è presente. Un’occasione che Treviso non potrà lasciarsi scappare dalle mani!
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articolo curato dagli attivisti: Domenico Losappio Sindaco di Quartiere
comunicato stampa inviato ai media il 04/02/2018
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