Dopo il danno la beffa! Grazie anche alla decisione della giunta leghista di consentire il raddoppio delle dimensioni dei falò del panevin, a Treviso non solo abbiamo respirato polveri sottili in quantità industriali (tutta salute!), ma ora tocca pure fare i conti col blocco di gran parte dei veicoli privati e commerciali proprio a causa dello sforamento dei livelli di pm10 nell’aria.
L’assenza di lungimiranza di chi amministra la nostra città lascia sempre di più a bocca aperta!
C’è poco da dire che nella notte fra il 5 e il 6 si sono registrati “soltanto” dei picchi e che i valori di pm10 erano oltre i limiti anche prima e dopo dei falò: compito di un amministratore è fare di tutto per mantenere sotto controllo i valori di inquinanti nell’aria, non dire “beh, la situazione è già negativa, peggioramola ulteriormente ma solo per un po’ di tempo”!
Il limite per una situazione non scadente è 50 µg/m3: nella notte fra il 5 e il 6 gennaio siamo arrivati a 333! Nella stessa notte del 2018, coi falò di dimensioni dimezzate, il picco – comunque elevatissimo – era stato di 255 microgrammi.
Dati oggettivi, numeri, che parlano da soli e che testimoniano che scelta più sbagliata del raddoppio delle dimensioni dei falò non poteva esserci.
La situazione ambientale di Treviso è scarsa, come certificato, da ultima, dalla relazione di Italia Oggi sulla qualità della vita in Italia.
È vero che, probabilmente, il problema principale per quanto riguarda l’immissione di inquinanti nell’aria è rappresentato dalle caldaie, ma non ci sembra corretto, né responsabile, dire che il problema è sempre un altro. Per chi amministra la nostra città le auto non sono il problema e la giunta non fa che parlare di nuove strade per portare nuove auto e quindi nuovo smog in città.
Per chi amministra la nostra città l’aeroporto non è il problema e la giunta punta ad un ulteriore sviluppo del già troppo sviluppato aeroporto di Treviso.
Per chi amministra la nostra città il problema non sono i panevin e la giunta consente il raddoppio delle dimensioni dei falò. Vogliamo continuare così?
Domenico Losappio
comunicato stampa inviato il 07/01/2019