Il divieto di giocare a palla in Piazzetta San Parisio
Passano gli anni ma a quanto pare non si riesce ancora a trovare un po’ di pace e di serenità rispetto alla Piazzetta San Parisio. È infatti di questi giorni la notizia dell’ennesima chiusura alla possibilità di gioco dei bambini, prima imposta, poi parzialmente ritirata dall’amministrazione comunale tramite la copertura della parte dei cartelli che vietava il gioco del pallone. Ora sono vietati solo i «giochi molesti», come se fosse necessario un cartello a proibirli!
Correva l’anno 2008, quando il nostro meetup dei GrilliTreviso già si occupava della problematica relativa all’impossibilità di giocare in questa piazza e da allora, evidentemente, non è cambiato assolutamente nulla.
Il rispetto della quiete dei residenti è importante, ma pure il gioco, per i bambini, è una cosa seria! Attraverso il gioco il bambino, il ragazzo, l’adolescente, mette in atto le modalità con cui imparerà a relazionarsi nel mondo, ma se non ha mai la possibilità di sperimentarle crescerà senza la capacità di rapportarsi con gli altri.
Tutti gli studi pedagogici, medici, psicologi, riportano l’attenzione sul fatto che i bambini di oggi hanno sempre meno possibilità di sperimentare un aspetto fondamentale per la crescita, ovvero la possibilità di giocare all’aperto; da un lato i bambini sono sempre più impegnati in attività post scolastiche, dall’altro mancano spazi adeguati per permettere di giocare liberamente senza la costante, pesante e alcune volte ansiosa presenza adulta.
Ad esclusione di luoghi come gli oratori parrocchiali (che non sempre sono accessibili in modo autonomo), a Treviso ci sono luoghi in cui è ancora possibile dedicarsi al gioco, in cui i ragazzi hanno la possibilità di ritrovarsi? La sensazione è che gli spazi liberi ed accessibili siano davvero pochi e, per lo più, fuori dal centro cittadino.
Esisteva un tempo un pattinodromo che era valvola di sfogo delle estati di molti bambini, adolescenti e anche adulti che si volevano cimentare in una pattinata all’aria aperta, ma è stato smantellato per farci un parcheggio ed ancora oggi si trova in una situazione di perenne sistemazione.
Esistono qua e là piccoli parchi con giochi per bambini, ma adeguati solo ad una età che va dai 2 agli 8 anni circa, spesso poco curati: è il caso del parco lungo le mura di Treviso in Viale Bartolomeo D’Alviano oppure, dall’altra parte delle mura stesse, lungo Viale Fratelli Cairoli, che tuttavia (come ben indicato nel sito del Comune di Treviso) sono dedicati esclusivamente ai più piccoli.
Esistono le palestre (peraltro spesso chiuse nei periodi estivi), ma non tutti possono permettersi una retta mensile o possono essere accompagnati costantemente dai genitori. Ciò, tra l’altro, non risponde a quell’esigenza di autonomia e sperimentazione che è tipica dell’età adolescenziale.
Alcuni spazi in città, ad esempio il quartiere latino, sono stati occupati in modo simbolico da ragazzi in skateboard con l’obiettivo di stare insieme: se questi ragazzi avessero a disposizione un’area attrezzata potrebbero allenarsi e soprattutto dare sfogo alle loro passioni in modo più appropriato.
Esistono poi spazi abbandonati come la zona ex Simonetti o l’ex Enel, in Viale dei Mille e Via Alfredo Oriani, che, se messi a posto, potrebbero rappresentare un’alternativa in città come spazi gioco o sportivi per i giovani.
Per trovare spazi attrezzati bisogna purtroppo uscire dal centro ed andare fino in Ghirada dove vi è un parco sport zero-sei rispondente alle necessità fisiche e motorie dei più piccoli, con giochi non rotti o rovinati, ma soprattutto ci sono spazi per i più grandi, per giocare a basket e a calcetto. Si tratta tuttavia di un parco non comunale, bensì privato, del quale si giova tutta la cittadinanza.
Segnaliamo inoltre che, nell’ottica di globalità e vera civiltà, è necessario pensare a parchi sempre più inclusivi e non limitanti, aperti non esclusivamente a bambini normodotati.
Non sarebbe possibile investire un po’ di denaro pubblico per il futuro dei nostri figli?
Avere degli spazi attrezzati per fare sport, gratuiti e pubblici, rappresenta una spesa oggi ma un investimento positivo per il futuro. Qualcosa c’è, ma spesso le associazioni sportive hanno evidenziato un abbandono di tali spazi da parte dell’amministrazione.
Il senso del gruppo, dello stare insieme, della sfida, non sono elementi neutralizzabili da un cartello: fanno parte della natura umana, sono energie che, se correttamente incanalate, non si trasformano in ribellione o rabbia, ma in qualcosa di positivo per la crescita. Si tratta di un aspetto che deve essere integrato nelle regole di convivenza di una città.
Invitiamo a tale proposito a segnalarci nel sito del MoVimento 5 Stelle Treviso o nella relativa pagina Facebook spazi che potrebbero diventare luoghi di aggregazione o che potrebbero essere posti all’attenzione dell’amministrazione comunale al fine di permettere una migliore strutturazione con finalità ludiche o sportive.
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comunicato stampa inviato a media e giornali il 29/06/2017
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