Il progetto di stravolgimento del parco di villa Manfrin e villa Margherita
Il progetto di riqualificazione del parco rappresenta un colpo al cuore per tutti i trevigiani innamorati della propria città: non solo dal punto di vista sentimentale e dell’amore per il verde, ma pure da quello più strettamente tecnico.
Da una prima lettura delle carte risulta infatti che dei 118 alberi destinati all’abbattimento, 63 sono in classe B, cioè sanissimi, 10 in classe C, ovvero con qualche problema ma recuperabili, 45 in classe D, vale a dire alberi che andrebbero abbattuti comunque perché compromessi.
La scelta di eliminare anche alberi non malati rappresenta di per sé una scelta discutibile, che diventa ancor più incomprensibile se si pensa che la classificazione è stata redatta dallo stesso progettista, il quale, candidamente, ammette che occorre abbattere 73 alberi per mere esigenze di progetto!
Uno dei punti cardine del progetto del parco è poi quello legato ai coni visivi.
Sarà capitato a ognuno di noi di notare in diversi tratti autostradali, ma anche in alcune statali a scorrimento veloce, la presenza di barriere antirumore ai lati delle strade, che servono a riparare l’ambiente circostante dai rumori e dalla vista delle automobili di passaggio.
Gli alberi di villa Margherita svolgono una funzione molto simile.
Sfidando ogni regola del buon senso, il nuovo progetto del parco prevede la rimozione degli alberi sul lato strada, in modo che i passanti di viale Fellissent (luogo notoriamente deputato alle passeggiate a piedi) possano ammirare il parco!
Nessuno si è accorto che viale Fellisent è uno stradone attraversato da moltissime auto e mezzi pesanti?
Nessuno ha pensato che chi passeggia sta dentro – non fuori – al parco e che proprio grazie ai numerosi grandi alberi all’interno del parco il rumore del traffico giunge in modo attenuato?
Chi va a farsi un giro nel parco rimane certamente più appagato dalla vista degli alberi e dal senso di protezione all’interno di un’oasi alberata, piuttosto che dalla conta delle macchine che vanno e vengono dalla città.
Le piante non solo sono una barriera fonoassorbente naturale, ma filtrano anche i fumi dei veicoli di passaggio.
Sarebbe il colmo se, fra qualche anno, dopo che gli alberi saranno stati abbattuti, qualcuno proponesse di installare barriere fonoassorbenti per riparare il parco…
Pierfranco Monni
MeetupTreviso – GdL Ambiente