Il Comune di Treviso, urbanisticamente parlando, è un disastro, lo sanno tutti gli urbanisti, inutile girarci intorno; frutto di una programmazione sconsiderata che è durata trent’anni. E ve lo spieghiamo in parole povere in modo che sia comprensibile a tutti.
All’epoca c’erano due modi per programmare il territorio comunale: il primo sarebbe stato quello di creare dei distretti industriali concentrati in alcune aree periferiche della città con collegamento diretto all’autostrada; il secondo quello di accontentare tutti e dare a chiunque avesse un terreno la possibilità di costruire capannoni.
La politica scelse la seconda soluzione, e voi vi chiederete “perché? Così si fa solo casino, capannoni sparsi qua e là, senza strade adeguate ai collegamenti, con traffico pesante che passa per centri abitati. È una scelta sconsiderata. Perché lo hanno fatto?” La vostra è una domanda intelligente e la risposta è abbastanza semplice: “perché così si accontentava tutti, perché portava voti, ognuno il suo capannone sotto casa, ognuno promuoveva quel partito, voti, voti, ancora voti e amicizie di partito”.
Per quella classe politica il futuro dell’equilibrio urbanistico e viabilistico e la salute stessa della città venivano dopo l’importanza di creare “L’impero leghista”. “se si accontenta tutti si hanno più voti e più amici”.
Quindi per trent’anni è mancata la serietà, l’intelligenza, la programmazione, la visione di come poteva essere il futuro della città nei successivi 50 anni. Una politica poco scientifica che doveva il proprio successo alle emozioni e agli umori degli elettori.
Veniamo ai giorni nostri; alle conseguenze negative di quelle scelte emotive ed umorali del passato. Ci ritroviamo in una situazione disastrosa in cui abbiamo camion, furgoni, traffico pesante e commerciale che va in giro un po’ dovunque per il territorio comunale. Disordinato, incoerente, insostenibile. La mancanza di programmazione del passato viene pagata adesso a caro prezzo. “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”. Le strette di mano, le amicizie, il voler accontentare tutti sta scaricando adesso sul territorio i suoi effetti negativi. “tutti i nodi vengono al pettine”. Stiamo solo pagando il giusto conto da pagare per le scelte sbagliate.
A questa situazione disastrosa creata dalla Lega e dai suoi elettori, la Lega stessa si sta adoperando per mettere “tacconi” qua e là. Si, perché il “Terraglio est” e “il quarto lotto” sono dei “tacconi” che vanno a risolvere poco i problemi contingenti e tanto le tasche dei costruttori.
Purtroppo, nonostante la situazione deleteria, siamo ancora in assenza di una programmazione “sistemica” della città che vada a risolvere alla base i problemi della viabilità pesante trevigiana; solo “tacconi” qua e là.
Ma secondo voi, è intelligente andare a San Giuseppe, il quartiere più devastato dal traffico pesante e civile della città e andarci a costruire una base logistica di Amazon? Ma avete idea del traffico che sviluppa una base logistica di Amazon? Andiamo ad aggiungere casino al casino? Ma secondo voi qui c’è intelligenza o ci sono delle strette di mano? Ma continuiamo con gli stessi errori? E voi continuate a votare per questi? Siamo sicuri che i 60 nuovi posti di lavoro dichiarati dal Sindaco siano per i trevigiani?
Quello che serve a Treviso è una riprogrammazione coscienziosa dell’urbanistica di Treviso prevendendo dei distretti industriali là dove ci possono stare, tutti concentrati in un unico posto con collegamento diretto all’autostrada. Questo è il sistema intelligente di fare le cose ed evitare che il traffico pesante passi per la città e consegnare tra 30 anni una città vivibile ai trevigiani.
Se non ci sarà una riprogrammazione strategica della città, e dubitiamo che la Lega abbia voglia e competenza per farla, andremo avanti a “tacconi”, la città sarà sempre più invivibile, i costruttori faranno sempre più soldi (e allora preparatevi anche al terraglio ovest, terraglio nord, terraglio sud, quinto lotto, sesto lotto, bretelle, circonvallazioni).
Certo per fare questo bisognerà scontentare molti, si verrà attaccati dai giornali e dalle televisioni locali dei “padroni del Veneto”, ci sarà un calo di popolarità.
Ma almeno si farà qualcosa di utile alla salute e alla vivibilità della città. Il Movimento 5 Stelle è pronto a questa battaglia e a sopportare tutte le pressioni e il calo di popolarità che conseguiranno (La Raggi a Roma è un esempio di come si tiene botta alle pressioni e all’impopolarità per dare alla città un cambio di marcia).
Il dentista non è simpatico ma ti cura; quello che ti dà caramelle è simpatico ma ti rovina i denti.
Meditate gente, meditate.