Il progetto a Villa Margherita Manfrin non si blocca, ma qualche modifica è possibile
Nel corso dell’estate il meetup di Treviso si è speso contro il progetto di sistemazione del parco di Villa Margherita. Le nostre perplessità – condivise da molti cittadini – sono state illustrate in diversi articoli pubblicati nel nostro sito (qui, qui, qui e qui) e in una lettera pubblica all’assessore Ofelio Michielan e al direttore dei lavori, dott. Paolo Pietrobon.
Abbiamo dunque chiesto un incontro all’assessore Michielan, consapevoli del fatto che gran parte dei lavori è già stata effettuata (abbattimento di molti alberi e nuovi vialetti delimitati dalle lamine in metallo) e che dunque il nostro obiettivo non poteva essere che quello di confrontarci rispetto alla situazione attuale e di capire quale margine ci potesse essere per eventuali alternative e per limitare il numero di abbattimenti degli alberi ancora in programma. Abbiamo affrontato questo incontro con la volontà di collaborare e non di scontrarci a tutti i costi e, dobbiamo dire, anche da parte dell’assessore c’è stata disponibilità all’ascolto e alla discussione delle nostre proposte.
L’incontro si è svolto lunedì 12 settembre alla presenza di una rappresentanza del nostro meetup, dell’assessore Michielan e del dott. Pietrobon presso palazzo Rinaldi.
Il direttore dei lavori ci ha illustrato la sua prospettiva, motivando in modo particolare i lavori con la necessità di intervenire sul verde dopo circa tredici anni di sostanziale incuria.
Pur riconoscendo la necessità di maggior cura del verde del parco, abbiamo chiesto ragione del numero così ampio di abbattimenti e dei motivi per i quali il parco non sia già stato chiuso, dato che, da relazione, ci sono più di quaranta alberi in classe D, dunque a rischio. Del pari, abbiamo chiesto una riduzione del numero di tali abbattimenti.
Riduzione degli abbattimenti
Il dott. Pietrobon ci ha assicurato che una valutazione per ridurre il numero di alberi da eliminare è già stata fatta e che si impegnerà affinché tale riduzione possa concretizzarsi: tuttavia il numero degli alberi salvabili sarà reso noto dalla Sovrintendenza. Per alcune delle piante – ha spiegato il dott. Pietrobon – il problema è rappresentato dal cattivo impianto fatto quindici anni fa, che non ha consentito e non consentirà una crescita.
Rispetto al progetto iniziale non sarà aperto il cono visivo tra la fontana e viale Felissent: verranno abbattuti solo gli alberi più vicini alla fontana, la cui presenza, al momento, impedisce il corretto deflusso delle acque in caso di pioggia, e, per questioni di sicurezza, alcuni di quelli prossimi al fossato che divide il parco dalla strada: tutto il resto, in quell’area, rimarrà.
Il dott. Pietrobon ci ha inoltre informato che i rami potati non verranno gettati ma triturati e riutilizzati per ricaricare il suolo.
Le piante a rischio
In relazione all’inserimento di molte piante in classe D, il dott. Pietrobon ci ha spiegato che una simile classificazione significa che alla pianta vengono riconosciuti gravi problemi per i quali non si riescono ad individuare correttivi. Più precisamente, non significa che l’albero sta cadendo, ma che non è possibile garantirne la stabilità. A noi resta comunque qualche dubbio: se non possiamo garantire la stabilità dell’albero, non dovrebbe prevalere un criterio di cautela e, quindi, non sarebbe opportuno rendere non praticabile l’area circostante le piante a rischio?
Scivolo e aree ludiche
Altro punto di discussione è stato il famigerato scivolo che doveva partire dalla collinetta. Noi non eravamo d’accordo sulla struttura in sé, mentre, dal punto di vista ludico, ritenevamo che fosse necessario individuare un’alternativa valida, ovvero proporre qualcosa di similare ma con un impatto visivo minore e che permettesse ai ragazzini di trovare uno sfogo sicuro, come già avviene in altri paesi europei. Abbiamo dunque proposto l’individuazione di un’area alternativa destinata a tale scopo: idea che è stata accolta favorevolmente tanto dal direttore dei lavori quanto dall’assessore, ma la cui fattibilità è subordinata al parere della Sovrintendenza.
I nostri interlocutori ci hanno confermato che lo scivolo a forma di tubo non verrà realizzato e che il denaro originariamente destinato a tale struttura (30000 euro) sarà utilizzato per sistemare l’area prospicente la vecchia sede dei carabinieri.
Piano di manutenzione
Abbiamo anche chiesto lumi circa l’esistenza di un piano di manutenzione del parco, onde evitare il ripetersi di una situazione di incuria e lo spreco delle risorse investite. Il dott. Pietrobon ha detto soltanto che il prossimo giro di potatura dovrà avvenire entro sette anni e che Contarina dovrà provvedere allo sfalcio dell’erba. Per quel che riguarda la manutenzione delle piante, al momento, un piano non esiste: il dott. Pietrobon ha anche aggiunto che non c’è nessuno in Comune deputato alla cura della ghiaia nel parco.
Considerando la spesa ingente (500000 euro) ci sembra prioritario individuare fin da oggi un piano di manutenzione: il rischio è di arrivare fra sette anni a uno scenario identico a quello attuale descritto dal dott. Pietrobon, con necessità di un ulteriore esborso di denaro pubblico e di un nuovo sacrificio di alberi.
Partecipazione
Abbiamo infine espresso le nostre critiche rispetto al mancato coinvolgimento della cittadinanza prima dell’inizio dei lavori: fare incontri pubblici o privati a lavori già iniziati non ha senso e non fa che acuire lo scontro tra i sostenitori delle diverse posizioni. Ci ha fatto piacere sentire riconoscere da parte dello stesso assessore che una migliore comunicazione del progetto sarebbe stata necessaria.
Conclusione
La riunione è durata quasi due ore e sono stati discussi molti punti. Noi abbiamo avanzato critiche ma anche proposte. Siamo soddisfatti in quanto alcune nostre osservazioni sono state recepite e ci auguriamo che possano essere prese concretamente in considerazione. Dall’altra parte abbiamo anche constatato un’apertura in tal senso. Abbiamo dato la nostra disponibilità a confrontarci in futuro, nella convinzione che una reale condivisione di problemi e soluzioni possa portare soltanto vantaggi alla nostra città.
Articolo a cura di Anita Avoncelli e Domenico Losappio